Norman Foster ha iniziato a tenere conferenze sul concetto di dronoporti nelle università di tutto il mondo e ne ha costruito un prototipo per la Biennale di Venezia. Nel frattempo Ledgard è tornato in Africa centrale e orientale per chiedere consigli a politici, imprenditori, burocrati e commercianti locali. Una sera, nel Nord del Kenya, ha cercato di spiegare il concetto a un anziano di Samburu. All’inizio l’uomo ha fatto fatica a concepire l’idea di un robot volante autonomo. Ma dopo qualche minuto si è appoggiato allo schienale, ha sorriso e ha detto: “Ho capito! Vuoi mettere il mio asino in cielo”. Esattamente, ha risposto Ledgard. “Le qualità di un asino sono simili a quelle richieste a un drone da carico: sicuro, affidabile, intelligente, in grado di gestire polvere e calore; economico, non si lamenta mai”.
Ben Taub, Jonathan Ledgard Believes Imagination Could Save the World, The New Yorker (16/9/19), traduzione L.V. Nella foto (Norman Foster Foundation) il rendering del dronoporto progettato da Norman Foster.