All’inizio i funzionari hanno richiesto ai ristoranti di Hong Kong di installare divisori tra i tavoli, lo stesso tipo di protezione inconsistente e sostanzialmente inutile utilizzata nel dibattito della vicepresidenza degli Stati Uniti a ottobre.
Ma poiché le autorità di Hong Kong hanno gradualmente allentato le restrizioni sugli assembramenti al chiuso, permettendo di organizzare feste di matrimonio fino a 50 persone, c’è il timore di potenziali nuovi focolai negli spazi interni.
Alcuni esperti dicono di essere particolarmente preoccupati che le goccioline di coronavirus possano diffondersi attraverso i condotti di aerazione degli uffici, che sono affollati poiché la città non ha ancora sviluppato una solida cultura del lavoro a distanza.
“Le persone si tolgono le mascherine per pranzo o quando tornano al proprio posto perché presumono che il loro cubicolo sia uno spazio privato”, ha detto Yeung King-lun, professore di ingegneria chimica e biologica presso la Hong Kong University of Science and Technology.
“È importante ricordare che in una comunità l’aria che uno respira è fondamentalmente la stessa per tutti”.
Mike Ives e Apoorva Mandavilli, The Coronavirus Is Airborne Indoors. Why Are We Still Scrubbing Surfaces?, The New York Times (18/11/2020), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) un ufficio nel 1937.