Quando il mercante veneziano Marco Polo arrivò in Cina, alla fine del XIII secolo, vide molte meraviglie: polvere da sparo e carbone, occhiali da vista e porcellana. Una delle cose che lo colpì di più fu, tuttavia, una nuova invenzione messa in atto da Kublai Khan, nipote del grande conquistatore Gengis. Era la carta moneta, introdotta da Kublai nel 1260. Marco Polo riusciva a malapena a credere ai suoi occhi quando vide che cosa stava facendo il Khan:
Or sappiate ch’egli fa fare una cotal moneta com’io vi dirò. Egli fa prendere scorza d’un àlbore ch’à nome gelso – è l’àlbore le cui foglie mangiano li vermi che fanno la seta -, e cogliono la buccia sottile che è tra la buccia grossa e ’l legno dentro, e di quella buccia fa fare carte come di bambagia; e sono tutte nere. Quando queste carte sono fatte così, egli ne fa de le piccole, che vagliono una medaglia di tornesegli picculi, e l’altra vale uno tornesello, e l’altra vale un grosso d’argento da Vinegia, e l’altra un mezzo, e l’altra 2 grossi, e l’altra 5, e l’altra 10, e l’altra un bisante d’oro, e l’altra 2, e l’altra 3; e cosí va infino 10 bisanti. E tutte queste carte sono sugellate del sugello del Grande Sire, e ànne fatte fare tante che tutto ’l tesoro (del mondo) n’appagherebbe. E quando queste carte sono fatte, egli ne fa fare tutti li pagamenti e spendere per tutte le province e regni e terre ov’egli à segnoria; e nesuno gli osa refiutare, a pena della vita.
Quest’ultimo punto era fondamentale. Il problema di molte nuove forme di denaro è che la gente è restia ad adottarle. Il nipote di Genghis Khan non ha avuto questa difficoltà. Ha adottato misure per garantire l’autenticità della sua valuta, e se una persona non l’avesse utilizzata, se non l’avesse accettata come pagamento, o avesse preferito usare oro o argento o rame o barre di ferro o perle o sale o monete o una qualsiasi delle più antiche forme di pagamento prevalenti in Cina, io Khan l’avrebbe fatta uccidere. Così aveva risolto il problema dell’adozione.
John Lanchester, The Invention of Money, The New Yorker (5 & 12/8/19), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) una banconota della dinastia Yuan con la sua lastra da stampa (1287).