I ricercatori hanno diviso il nucleo facciale in regioni di neuroni che controllano le orecchie, le labbra e la proboscide dell’elefante. Gli elefanti africani hanno ben 63.000 neuroni facciali, mentre i loro cugini asiatici ne hanno 54.000. Gli unici mammiferi che ne hanno di più sono i delfini, con quasi 90.000 neuroni facciali concentrati nei loro musi sensibili.
I ricercatori si aspettavano che sia gli elefanti della savana africana sia quelli asiatici possedessero enormi riserve di neuroni facciali, ma il dottor Brecht ha affermato che la discrepanza tra le due specie è degna di nota.
Sebbene gli animali sembrino simili, hanno grandi differenze facciali. Gli elefanti africani hanno orecchie molto più grandi, che si aprono a ventaglio quando caricano. I ricercatori hanno trovato una correlazione neurologica: gli elefanti africani dedicano circa 12.000 neuroni facciali al controllo delle sole orecchie. Il confronto fa impallidire non solo la quantità di neuroni necessari a controllare le orecchie degli elefanti asiatici, ma anche il fatto che gli esseri umani, con 3000 neuroni in meno, facciano funzionare l’intero volto.
Jack Tamisiea, It Takes a Lot of Elephant Brains to Solve This Mystery, The New York Times (27/10/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) le orecchie di un elefante africano.