Un’illusione

Anche coloro che hanno i mezzi per evitare il caldo – passando da una casa con aria condizionata a un auto con aria condizionata a un ufficio con aria condizionata – alla fine non potranno che perdere anche loro la gara. Non si possono tenere alla larga i cambiamenti climatici allo stesso modo in cui una “gated community” lascia lascia fuori la criminalità, i rifiuti o il traffico. È un’illusione pensare che possiamo danneggiare l’intero pianeta senza soffrire troppo noi stessi.

Dhruv Khullar, Living Through India’s Next-Level Heat Wave, The New Yorker (25/7/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikimedia) la “gated community” di Brickell Key a Miami in Florida.

La Contrada della Giraffa

«Perché non gli regali una giraffa? In Francia nessuno ha mai visto una giraffa, da che mondo è mondo. L’unica giraffa che si sia vista in Europa, che io sappia, fu quella che un bey arabo aveva regalato a un granduca italiano trecento e più anni fa».
Glielo aveva raccontato Giorgiana, una sera a cena: la giraffa era stata un regalo a Lorenzo il Magnifico. Il suo arrivo in Toscana aveva suscitato un entusiasmo e un’ammirazione tali che, al suo passaggio da Siena, la contrada in cui fece sosta per una notte divenne per sempre la Contrada della Giraffa.

Giorgio Caponetti, Drovetti l’Egizio, UTET (2022). Nella foto (L.V.) uno sbandieratore della contrada della Giraffa (Siena, Palio della Madonna di Provenzano, luglio 2010).

Quando le temperature notturne non scendono sotto i 30°C

Le temperature massime estreme conquistano i titoli dei giornali, ma anche le temperature minime elevate sono pericolose. In condizioni normali il corpo si raffredda durante il sonno; le notti calde compromettono quel ritorno all’equilibrio e le morti da calore si impennano quando le temperature notturne non scendono sotto i 30°C.

Dhruv Khullar, Living Through India’s Next-Level Heat Wave, The New Yorker (25/7/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikimedia) un termometro.

Una storia di capitalismo faustiano

Alex Finley, una ex funzionaria della CIA che ha visto proliferare gli yacht vicino a casa sua a Barcellona, ​​ha fatto alcune considerazioni sull’era dei superyacht e ha levato il suo malcontento in alcuni scritti e su Twitter, utilizzando l’hashtag #YachtWatch. “Per me gli yacht non sono solo yacht”, mi ha detto. “Nel caso della Russia sono l’incarnazione di oligarchi che aiutano un dittatore a destabilizzare la nostra democrazia mentre utilizzano la nostra democrazia a proprio vantaggio”. Ma, ha aggiunto Finley, è un errore pensare che il simbolismo tossico si applichi solo alla Russia. “Gli yacht raccontano tutta una storia di capitalismo faustiano, ossia l’idea che siamo pronti a vendere la democrazia per profitti a breve termine”, ha detto. “Sono registrati offshore e utilizzano ogni scappatoia che abbiamo messo in atto per gestire denaro illecito in paradisi fiscali. Quindi hanno un ruolo in questa battaglia a lettere maiuscole tra autocrazia e democrazia”.

Evan Osnos, The Haves and the Have-Yachts, The New Yorker (25/7/22), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) il gigayacht Azzam, lungo oltre 180 m.

Dopodiché le definizioni sono dibattute

Una grande nave è una magione galleggiante, con una gerarchia scritta direttamente nella terminologia. Se ha un equipaggio che lavora a bordo è uno yacht. Se supera i 30 metri è un superyacht. Dopodiché le definizioni sono dibattute, ma la gente generalmente concorda sul fatto che qualunque cosa più lunga di 70 metri è un megayacht e oltre i 90 è un gigayacht. Il mondo contiene all’incirca 5400 superyacht e un centinaio di gigayacht.

Evan Osnos, The Haves and the Have-Yachts, The New Yorker (25/7/22), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) il gigayacht Azzam, lungo oltre 180 m.

Raccontare storie come un essere umano

“Quello che mi era chiaro era che questi giovani medici avevano bisogno di raccontarsi le loro storie”, scrive Wellons. “Per elaborare il significato di ciò che stavano facendo ogni giorno, per fare i conti con le sensazioni con cui tornavano a casa ogni sera”. Identificare questa spinta a narrare – raccontare storie come un essere umano una volta terminato il lavoro del medico – è forse l’intuizione chiave del libro di Wellons. Dopotutto, la parola “dottore” deriva dal latino “insegnare”. Scrivendo storie, noi medici puntiamo a insegnare ad altri le vicende dei nostri pazienti mentre impariamo a conoscere noi stessi.

Jerome Groopman, Why Storytelling Is Part of Being a Good Doctor, The New Yorker (25/7/2022), traduzione L.V. Nell’immagine (Wikipedia, Musée Fabre, Montpellier) Jacques-Louis David, Ritratto del dottore Alphonse Leroy (1783).

Cercando di mantenerli asciutti

Nessuno crede davvero che un superyacht sia un modo fruttuoso di conservare la propria ricchezza. In un articolo di questa primavera, dal titolo “Un superyacht è un terribile investimento”, il Financial Times osservava che “possedere un superyacht è come avere una pila di dieci Van Gogh che dovete tenere sopra la vostra testa mentre vi sforzate di stare a galla nell’acqua cercando di mantenerli asciutti”.

Evan Osnos, The Haves and the Have-Yachts, The New Yorker (25/7/22), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) il gigayacht Azzam, lungo oltre 180 m.

Cavalli silenziosi

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Il salone dell’auto di New York non ha avuto origine come salone dell’auto; era nato, negli anni Novanta dell’Ottocento, come salone della bicicletta. Le biciclette, all’epoca, erano conosciute come “cavalli silenziosi”, al pari delle auto che furono chiamate “carrozze senza cavalli”. Poi le auto mandarono fuori strada le biciclette.

Jill Lepore, The VW Bus Took the Sixties on the Road. Now It’s Getting a Twenty-first-Century Makeover, The New Yorker (25/8/22), traduzione L.V. L’immagine viene da Wikipedia.

Eppure non scompaiono

Per decenni la ricerca ha scoperto che gli uffici open space sono dannosi per le aziende, dannosi per i lavoratori, dannosi per la salute e dannosi per il morale. Eppure non scompaiono. Gli esseri umani, se vogliono prosperare, hanno bisogno di un po’ di privacy: dei muri e una porta. Eppure i datori di lavoro, decennio dopo decennio, trascurano di dare ai lavoratori ciò di cui hanno bisogno e rifiutano di fare ciò che è nel loro stesso interesse.

David Brooks, The Immortal Awfulness of Open Plan Workplaces, The New York Times (8/9/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) un ufficio nel 1937.