Il suono più forte della storia moderna

Molti libri sui rumori menzionano il vulcano indonesiano Krakatoa che, nell’agosto del 1883, emise quello che viene comunemente considerato il suono più forte della storia moderna. L’eruzione fu udibile fino a quasi cinquemila chilometri di distanza. Il capitano di una nave britannica, che si trovava a circa quaranta miglia da lì, aveva scritto: “Le esplosioni sono così violente, che i timpani di oltre metà del mio equipaggio si sono rotti. I miei ultimi pensieri sono per la mia cara moglie. Sono convinto che il Giorno del Giudizio sia arrivato”.

Alex Ross, What Is Noise?, The New Yorker (22-29/4/2024), traduzione L.V. Nella foto (Biblioteche dell’Università di Leida) l’eruzione del vulcano di Krakatoa nel 1883.

Una mancanza di lungimiranza incosciente e scriteriata

Da un po’ sappiamo che la Silicon Valley ci sta trascinando verso il basso. Affermazioni assurde e improponibili, che una volta non avrebbero avuto alcun seguito, ora si diffondono alla velocità della luce, su qualunque argomento, dai presunti giri di pedofili nel partito democratico alla congettura delle elezioni truccate alle teorie complottiste sui vaccini. Ragazze adolescenti rischiano di finire in spirali di depressione, sulla spinta del mondo patinato e ingannevole di Instagram, di proprietà dell’avida società manipolatrice, in precedenza nota con il nome di Facebook.
Eric Schmidt ha dichiarato che uno studente di Oxford, parlando dei veleni diffusi dai social media, ha detto: “La noia unita all’anonimato è una miscela pericolosa”. Soprattutto quando la dipendenza incontra l’invidia.
La domanda se perderemo il controllo a favore dell’A.I. potrebbe essere superata, dal momento che la tecnologia ci sta già manipolando.
Schmidt ha ammesso che la mancanza di lungimiranza da parte dei padroni della nuvola, sulla direzione in cui ci sta portando la tecnologia, è stata “incosciente e scriteriata”.
“Direi che quando stavo lavorando molto sui social network, dieci anni fa circa, forse la mia era solo ingenuità, ma non avremmo mai immaginato che i governi li avrebbero usati contro i cittadini, come è avvenuto nel 2016, con l’interferenza dei russi”.
“Non avevamo pensato che i social network avrebbero poi ‘cucito insieme’ questi portatori di interessi particolari a sistemi di credenze forti e violente. Nessuno ne ha mai discusso, ma adesso non voglio che si ripeta lo stesso errore, con una nuova tecnologia fondante”.

Maureen Dowd, A.I. Is Not A-OK, The New York Times (30/10/2021), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) Eric Schmidt.