Scrivere richiede una certa cura

Avevo sei anni.
Prendevo in mano un foglio di carta assorbente e accarezzandolo col palmo della mano lo poggiavo dove il pennino aveva lasciato le forme ripetute, umide, leggermente rialzate delle lettere dell’alfabeto.
Quell’operazione di asciugatura era parte di un atto che altrimenti sarebbe rimasto imperfetto, insoddisfacente.
Stavo scoprendo che scrivere richiede una certa cura.

Giovanni Mariotti, Piccoli addii, Adelphi (2020). Nella foto (Wikipedia, Willem van de Poll, Nationaal Archief) Renée, figliastra del fotografo Willem Van der Poll, tampona con la carta assorbente una macchia d’inchiostro nel 1932.

Impossibile cominciare la vita senza essere prevenuto

Sono venuto al mondo nel giorno dei defunti per una coincidenza che rimarrà sempre scandalosa, in ritardo di ventiquattro ore forse sulla festività dei Santi. Impossibile cominciare la vita senza essere prevenuto. Non mi si accusi mai, in ogni modo, di mal volere. Quella data mi si è attaccata per la vita come un cattivo indizio. Novembre è un mese a basso regime nella Padana. Nelle strade che son canali di nebbia da coltello si può essere investiti da un volgare ciclista senza onore. Le ferrovie camminano cieche a tastoni sparando petardi. Lo spazio fra terra e cielo si arresta a un limite di nebbia plumbea che par che non si debba più smuovere da lì. Ci si dimentica di cercare il cielo e la vita dell’animale terreno si orienta verso la terra. È allora che i porci sguinzagliati fiutano il tartufo nelle terre grasse e umide a filo dei torrenti sotto i boschi immobili e il vento ha sempre odore d’acqua piovana.

Luchino Visconti, citato in una nota di Giovanni Agosti in Giovanni Testori, Luchino, a cura di Giovanni Agosti, Feltrinelli (2022). Nella foto (Wikipedia) Luchino Visconti sul set di Anna Bolena al Teatro alla Scala (1957).