A cui la scienza non ha ancora dato un nome

New York era immonda a livelli indescrivibili. All’inizio del Novecento i tre milioni di abitanti di New York producevano ciascuno circa mezzo chilo di spazzatura al giorno, più le ceneri, in base ad alcune stime. Parte del pattume consisteva in cose che potreste vedere anche oggi: stracci sporchi, gusci di ostriche, teste di pesce. Altri rifiuti – tra cui trucioli di legno e organi di maiale – riflettevano la realtà dell’epoca. Gran parte di questo diluvio quotidiano di ceneri e liquami veniva scaricato nel porto, una calamità ambientale dalla quale le forme di vita acquatica locali non si sono mai riprese completamente. In buona parte finiva anche per strada, dove si mescolava a carcasse di animali in decomposizione, letame e urina. “Accanto ai binari della ferrovia, le strade mostravano grandi cumuli di una sostanza nera e sgradevole a cui la scienza non ha ancora dato un nome”, lamentava un editoriale del 1874 pubblicato sul New York Tribune. “Ovunque la sporcizia offendeva l’occhio e insozzava la persona dello sventurato pedone”.

Eric Lach, The Ex-N.Y.P.D. Official Trying to Tame New York’s Trash, The New Yorker (15/4/2024), traduzione L.V. Nella foto (Discard Studies) carri con sacchi di stracci a New York (Alice Austen, 1896).

Hanno trasformato questa narrazione in un culto

Allora, cos’è successo?
Parte della risposta sta, senza dubbio, nell’entità della concentrazione della ricchezza ai vertici. Già da prima del fiasco di Twitter, molti paragonavano Elon Musk a Howard Hughes nei suoi anni di declino. Ma la ricchezza di Hughes, anche misurata in dollari odierni, era insignificante rispetto a quella di Musk, anche considerando il recente crollo delle azioni Tesla. Più in generale, le stime più affidabili dicono che la quota dello 0,00001% della ricchezza totale è oggi quasi dieci volte più grande rispetto a quella di quattro decenni fa. E l’immensa ricchezza della moderna super élite ha sicuramente concentrato molto potere, incluso il potere di agire in modo infantile.
In aggiunta a ciò molti dei super ricchi, che un tempo tendevano a essere piuttosto schivi, sono oggi diventati delle celebrità. L’archetipo dell’innovatore che si arricchisce cambiando il mondo non è nuovo; risale almeno a Thomas Edison. Ma le grandi fortune fatte con la tecnologia dell’informazione hanno trasformato questa narrazione in un culto in piena regola, con aspiranti Steve Jobs o simili ovunque uno volti lo sguardo.

Paul Krugman, Why Petulant Oligarchs Rule Our World, The New York Times (19/12/2022). traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) Paul Krugman.