La Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine

Come scienziati ci siamo chiesti: perché? Perché esseri solitari e reclusi devono lottare per arrampicarsi su un promontorio roccioso ed entrare in una comunità di un centinaio di esseri umani? Perché tutte queste tartarughe sono venute da noi, in numeri senza precedenti, per fare la cosa più importante per loro? Quando i nostri studenti sono andati alla ricerca di siti adatti a trasferire al sicuro le molteplici uova che avevano deposto non solo nell’ultimo anno, hanno trovato una risposta. Le lingue di sabbia preferite dalle tartarughe erano sott’acqua a causa di piogge più intense del solito. Quando il livello del lago si è alzato, hanno dovuto cercare un terreno più in alto. Ho avuto l’impressione che le tartarughe azzannatrici fossero diventate rifugiati climatici.
E questo è il pensiero che non mi da pace.
Penso che le tartarughe si siano dirette verso l’alto in preda a una sorta di disperazione, come chiedendoci di prestare attenzione, per farci vedere che stiamo vacillando sull’orlo della catastrofe climatica con i nostri parenti, animali e vegetali, che scompaiono a ondate dopo ondate di estinzioni. La scienza, armata di modelli con cui prevedere gli imminenti cambiamenti, è un potente strumento per affrontare queste crisi. Ma non è l’unico. Come scienziato sento dati indiscutibili, e anche un messaggio, allo stesso tempo materiale e spirituale, portato dalle tartarughe azzannatrici: la Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine.

Robin Wall Kimmerer, The Turtle Mothers Have Come Ashore to Ask About an Unpaid Debt, The New York Times (22/9/2023), traduzione L.V.

In qualsiasi paese per bene

Il portamento di una capitale Leningrado l’ha ottenuto senza fatica e senza sforzo. L’acqua e il granito hanno definito il suo stile orizzontale e pomposo. La signorilità qui è naturale quanto sono naturali il colorito malsano del viso, i debiti e un’infinita autoironia.
Leningrado è dotata del tormentoso complesso di centro spirituale, un po’ penalizzato nei suoi diritti amministrativi. La combinazione di frustrazione e senso di superiorità la rende un despota assai efferato.
Città del genere esistono in qualsiasi paese per bene (in Italia c’è Milano; in Francia – Lione; negli Stati uniti – Boston).
Leningrado viene definita la capitale della provincia russa. Penso sia la meno sovietica delle città russe…

Sergej Dovlatov, Il giornale invisibile, a cura di Laura Salmon, Sellerio (2009)

Quando la tua preda è sott’acqua e non può sentirti arrivare

Pel's fishing owl, Scotopelia pel, at uMkhuze Game Reserve, kwaZQuando un gufo ci vola sopra la testa, i battiti misteriosamente silenziosi delle sue ali sembrano di un altro mondo, e i gufi sono stati a lungo associati a mitologie spirituali. Ma non c’è nulla di soprannaturale nel volo dei gufi: semplicemente le loro ali dividono l’aria in modo diverso dagli altri uccelli. Le piume dei gufi presentano delle estensioni a sbalzo sui bordi anteriore e posteriore che riducono la turbolenza sulle singole piume e sull’intera ala, aumentando l’efficienza ma, cosa più importante, attenuando il rumore del loro avvicinamento. Questo volare furtivo offre ai gufi un vantaggio cruciale nei confronti delle loro prede, altri uccelli e mammiferi diffidenti, dalle orecchie acuminate. (In un’elaborazione ordinata e soddisfacente dell’evoluzione, la civetta pescatrice non presenta queste piume modificate: non c’è bisogno di volare silenziosamente quando la tua preda è sott’acqua e non ti può sentire arrivare!).

Thor Hanson, Feathers, Basic Books (2011), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) una civetta pescatrice.