Questa combinazione di immortalità e replicabilità

Se rimanesse un’attività di ricerca scientifica, un’A.I. mortale potrebbe portarci più vicini a una replica del nostro cervello. Ma Hinton è arrivato a pensare, con rammarico, che l’intelligenza digitale potrebbe essere più potente. Nell’intelligenza analogica, “se il cervello muore, muore anche la conoscenza”, ha detto. Nell’intelligenza digitale, invece, “se un particolare computer muore, le forze delle sue connessioni possono essere utilizzate su qualsiasi altro computer. E anche se dovessero morire tutti i computer, una volta immagazzinate da qualche parte tutte le forze delle connessioni, basterebbe creare un altro computer digitale ed eseguirle. Diecimila reti neurali possono imparare diecimila cose diverse contemporaneamente, e poi condividere ciò che hanno imparato”. Secondo Hinton, questa combinazione di immortalità e replicabilità ci dice che “dovremmo preoccuparci che l’intelligenza digitale prenda il posto dell’intelligenza biologica”.

Joshua Rothman, Why the Godfather of A.I. Fears What He’s Built, The New Yorker (20/11/2023), traduzione L.V. Nel disegno (Wikipedia) un’immagine simbolica dell’intelligenza artificiale.

Suona familiare?

Ci sono buone ragioni per preoccuparsi che ciò a cui stiamo assistendo oggi possa essere una replica economica del 1914, l’anno che pose fine a quella che alcuni economisti chiamano la prima ondata di globalizzazione, una vasta espansione del commercio mondiale resa possibile da ferrovie, navi a vapore e cavi del telegrafo.
Nel suo libro del 1919, The Economic Consequences of the Peace, John Maynard Keynes – che in seguito ci insegnerà a comprendere le depressioni economiche – lamentava quella che vedeva, correttamente, come la fine di un’era, «uno straordinario episodio nel progresso economico dell’umanità». Alla vigilia della Prima guerra mondiale, scriveva, un abitante di Londra poteva facilmente ordinare «i diversi prodotti di ogni parte della Terra, nella quantità che riteneva opportuno, e ragionevolmente aspettarsene la tempestiva consegna a casa propria».
Ma non doveva durare, grazie ai «progetti e alle politiche del militarismo e dell’imperialismo, delle rivalità razziali e culturali». Suona familiare?

Paul Krugman, Will Putin Kill the Global Economy?, The New York Times (31/3/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) John Maynard Keynes.