La fede nel dualismo

Lo psicologo Paul Bloom, nel libro dal titolo Descartes’ Baby, si spinge fino a suggerire che siamo effettivamente nati per essere dei dualisti filosofici, come lo era lo stesso Cartesio, e per credere che la mente sia separata dal corpo. Il dualismo, suggerisce Bloom, è innato.
Questo non vuole ovviamente dire che le nostre menti siano separate dai nostri corpi: è solo che siamo predisposti a crederlo. È davvero difficile convincere la maggior parte delle persone, eccetto noi baldi psicologi e materialisti neuroscienziati, che siamo semplicemente creature di carne e ossa, con processi fisici all’interno delle nostre teste che dettano i nostri pensieri e le nostre azioni. La fede nel dualismo, ossia l’idea che la mente possa sfuggire al corpo e ai vincoli del mondo fisico, è del resto un aspetto del pensiero errante.

Michael C. Corballis, The Wandering Mind, The University of Chicago Press (2015), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia, no Fronteiras do Pensamento) Paul Bloom.

Occorre essere piuttosto guardinghi

Leggendo, ad esempio, degli studi recenti sugli effetti positivi dell’LSD, sappiamo che occorre essere piuttosto guardinghi. Molti studi hanno infatti coinvolto un numero limitato di soggetti, rigidamente selezionati. È difficile condurre tali ricerche in doppio cieco, dal momento che in studi sugli allucinogeni le persone nel braccio del placebo possono facilmente immaginare di non aver ricevuto la sostanza che avrebbe fatto fare loro un trip. In un recente articolo di ricerca indipendente, Michiel van Elk ed Eiko L. Fried, due psicologi dell’Università di Leiden, hanno identificato non meno di dieci “problemi urgenti” da affrontare per validare gli attuali studi sulle sostanze psichedeliche. Tra questi vi sono i conflitti di interessi (soprattutto da quando le aziende farmaceutiche si sono unite a gruppi di ricerca accademica nella loro conduzione), l’inadeguata segnalazione di eventi avversi, le ridotte dimensioni dei campioni, la mancanza di follow-up a lungo termine e la difficoltà nel creare sostanze placebo convincenti.

Margaret Talbot, When America First Dropped Acid, The New Yorker (22/1/2024), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) fiori di ipomea, una pianta che contiene sostanze allucinogene.