Spalancatela

brodsky3

La noia è una visuale sulle proprietà del tempo che uno tende a ignorare, mettendo possibilmente in pericolo il proprio equilibrio mentale. È una finestra sull’infinitudine del tempo. Una volta aperta questa finestra, non provate a chiuderla; al contrario, spalancatela.

Iosif Brodskij citato da Michael C. Corballis in The Wandering Mind, The University of Chicago Press (2015), traduzione L.V. Nella foto (Stanford University) Iosif Brodskij.

Le vere mele

La dominanza delle multinazionali in agricoltura è poco visibile. I prodotti Apple sono venduti da una multinazionale di alto profilo quotata in borsa, mentre le vere mele provengono da aziende private di cui poche persone hanno mai sentito parlare, come Gebbers Farms o Zirkle Fruit. Il governo classifica la maggior parte di queste società come “aziende agricole a conduzione familiare”, ma ciò non significa che siano minuscole. “Multinazionali familiari” è come Conn chiama le attività agroalimentari che per ragioni legali mantengono una proprietà familiare. Nei processi di trasformazione agricola e nella vendita al dettaglio, la finzione dell’azienda a conduzione familiare crolla rapidamente. La più grande azienda alimentare del Paese è la PepsiCo; possiede Rice-A-Roni, Sabra, Rold Gold, Doritos, Gatorade e Quaker Oats.

Daniel Immerwahr, Beyond the Myth of Rural America, The New Yorker (16/10/2023), traduzione L.V.

Ai propri sfruttatori offrivano due vantaggi

I proprietari terrieri non volevano ovviamente pagare salari elevati. All’inizio degli insediamenti coloniali molti europei erano arrivati come servitù debitoria – ossia avrebbero servito per il tempo di ripagare i propri debiti. Presto però i proprietari terrieri si rivolsero agli schiavi africani, che ai propri sfruttatori offrivano due vantaggi. Poiché avevano un aspetto diverso da quello dei coloni bianchi, per loro era difficile fuggire. Inoltre ricevevano minore solidarietà e compassione da parte dei bianchi poveri, che altrimenti avrebbero potuto rendersi conto di avere molti interessi in comune con loro. Naturalmente i bianchi del sud consideravano gli schiavi come loro proprietà, e non come persone. Il valore degli schiavi entrava dunque nel bilancio di questo sistema guidato dalla cupidigia.
Di nuovo, quindi, la dinamica era questa: gli avidi proprietari di schiavi avevano utilizzato e perpetuato il razzismo per sostenere il proprio dominio di sfruttamento e terrore.

Paul Krugman, What the Civil War Was About, The New York Times (2/1/2024), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) Paul Krugman.

Fare profitto con i dati neurali delle persone

Dalle start-up ai giganti della tecnologia, molte aziende stanno sviluppando dispositivi da indossare, per un’ampia diffusione, che includono cuffie, auricolari e braccialetti, in grado di registrare diverse forme di attività neurale e di dare ai produttori accesso a tali informazioni.
La privacy di questi dati è una questione fondamentale. Rafael Yuste, un neuroscienziato della Columbia University di New York, ha parlato in un incontro di una ricerca svolta dalla Fondazione Neurorights di cui è cofondatore, i cui risultati non sono ancora stati pubblicati. In questa ricerca è emerso che 18 aziende che offrono neurotecnologie di consumo hanno termini e condizioni in cui richiedono agli utenti di cedere alle aziende stesse la proprietà dei loro dati cerebrali. Tutte queste aziende tranne una si riservano il diritto di condividere tali dati con terze parti. “Descriverei questo approccio come predatorio”, ha detto Yuste. “Riflette la mancanza di regolamentazione”.
La necessità di regolamentare questi dispositivi commerciali è urgente, ha affermato Nita Farahany, docente di etica alla Duke University a Durham, in North Carolina, dato che il mercato potenziale per questi prodotti è ampio e le aziende potrebbero presto cercare di fare profitto con i dati neurali delle persone.

Liam Drew, Mind-reading machines are coming— how can we keep them in check?, Nature (24/7/2023), traduzione L.V. Nell’illustrazione (Wikipedia) Robert Fludd, Utriusque cosmi maioris scilicet et minoris […] historia, tomus II (1619), tractatus I, sectio I, liber X, De triplici animae in corpore visione.

L’arte di separare, pesare e distinguere

Ci sono altri benefici, altri doni che il chimico porge allo scrittore. L’abitudine a penetrare la materia, a volerne sapere la composizione e la struttura, a prevederne le proprietà ed il comportamento, conduce ad un insight, ad un abito mentale di concretezza e di concisione, al desiderio costante di non fermarsi alla superficie delle cose. La chimica è l’arte di separare, pesare e distinguere: sono tre esercizi utili anche a chi si accinge a descrivere fatti o a dare corpo alla propria fantasia.

Primo Levi, Ex chimico, L’altrui mestiere, Einaudi (1985), letto al Museo della Chimica, Settimo Torinese (12/11/22). Nella foto (primolevi.it, Famiglia Levi) Primo Levi nel Laboratorio di analisi quantitativa dell’Istituto di Chimica, Università di Torino, Febbraio 1940.

Del pastore cretese di nome Magnes

Lo sai che l’origine della parola “magnete” la dobbiamo a Plinio il Vecchio, scrittore del I secolo d.C.? Nel libro “Storia Naturale” racconta del pastore cretese di nome Magnes il quale, adoperando il suo bastone dotato di una punta di ferro, scoprì la proprietà di attrazione e repulsione di alcune pietre che furono chiamate magnetiche, poiché contengono la magnetite, un magnete naturale composto di ossidi di ferro.

Letto al Museo della Chimica, Settimo Torinese (12/11/22). Nella foto (Wikipedia) frontespizio della Naturalis historia di Plinio il Vecchio.

Un anello di polvere artificiale

Jakutsk è una delle due grandi città al mondo costruite in aree di continuo permafrost, dove cioè il terreno congelato forma uno strato ininterrotto sotto lo zero. L’altra è Noril’sk, nel territorio russo di Krasnojarsk, dove i prigionieri dei gulag furono spediti negli anni Trenta a costruire un nuovo insediamento. Noril’sk ospita alcuni dei più grandi giacimenti di nichel del pianeta. Per servire le industrie minerarie e le fonderie, la città aveva bisogno di fabbriche, condomini, scuole, ospedali e auditorium. Molte di queste prime strutture non durarono a lungo. Valery Grebenets, professore di ingegneria all’Università statale di Mosca, ha lavorato a Noril’sk negli anni Ottanta. Alcuni dei suoi colleghi hanno raccontato storie di ingegneri che hanno dovuto subire gravi conseguenze quando i loro progetti sono collassati. “Quando iniziano a essere uccisi i propri vicini, uno inizia a pensare in modo un po’ più vivido”, aveva osservato cupamente Grebenets. Via via che nello studio del permafrost si facevano progressi, aveva continuato Grebenets, “le persone avevano cominciato a comprenderne le proprietà e a escogitare nuove idee”.
Una delle proposte più stravaganti era venuta da uno scienziato sovietico di nome Michail Gorodskij, che invitava a posizionare attorno alla Terra un anello di polvere artificiale, simile agli anelli di Saturno, al fine di creare una cupola di calore sopra i poli che avrebbe aumentato le temperature al punto da far svanire del tutto il permafrost.

Joshua Yaffa, The Great Siberian Thaw, The New Yorker (17/1/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) un palazzo di Noril’sk con il termometro che a giugno 2016 ha segnato 29°C.

Un potere spropositato

Dalle banche all’agricoltura, Open Markets ha studiato molti settori industriali diversi. Caso dopo caso, Barry Lynn ha scoperto che il numero delle aziende in ciascun settore si era ridotto a poche grandi imprese che avevano comprato i propri concorrenti e avevano così ottenuto un potere spropositato. I consumatori avevano l’impressione di un’ampia scelta tra molti marchi, ma l’apparenza era spesso fuorviante: molti dei più grandi negozi di mobili erano, per esempio, di proprietà di un’unica azienda; una notevole percentuale delle decine di detersivi per bucato in vendita nella maggior parte dei supermercati era prodotta da appena due imprese. Dopo questa fase di consolidamento, per i venditori di mobili o i produttori di detersivi era stato più facile aumentare i prezzi, ridurre la qualità dei prodotti e trattare malamente i dipendenti, perché né i consumatori né i lavoratori avevano molte alternative. Per i nuovi imprenditori era anche diventato molto più difficile accedere al mercato perché competere con questi giganti era pressoché impossibile. Via via che aziende enormi diventavano ancora più immense, gran parte della classe media americana pativa a causa di stipendi bassi e fermi da anni. Secondo Lynn, i problemi erano collegati.

Sheelah Kolhatkar, Lina Khan’s Battle to Rein in Big Tech, the New Yorker (6/12/2021). Nella foto (Wikipedia) Barry Linn.

Risarcire la perdita delle loro proprietà umane

In base alla legge per l’abolizione della schiavitù, del 1833, il governo britannico aveva accettato di pagare venti milioni di sterline, l’equivalente del quaranta per cento del proprio budget annuale, per risarcire i proprietari delle piantagioni e gli investitori a distanza della perdita delle loro proprietà umane. La ripartizione dei fondi comportava una complessa serie di equazioni simultanee: calcolare il valore di un cocchiere alle Barbados rispetto a quello di uno schiavo bambino a Saint Kitts. Il governo britannico ha terminato di pagare il proprio debito nel 2015.

Sam Knight, Britain’s Idyllic Country Houses Reveal a Darker History, The New Yorker (23/8/2021), traduzione L.V.

In una cabina allestita sulla cima della Tour Eiffel

L’illuminazione venne a un aristocratico francese, il duca Louis de Broglie, che aveva avuto occasione di riflettere a lungo sulla natura delle onde elettromagnetiche durante la Prima guerra mondiale quando, in una cabina allestita sulla cima della Tour Eiffel, aveva fatto l’operatore radio. Fu lui a capire che, se la luce mostrava proprietà ondulatorie e dava luogo a fenomeni di interferenza, lo stesso doveva avvenire anche con tutte le particelle materiali!

Giuseppe Mussardo, L’alfabeto della scienza, Dedalo (2020). Nella foto, una cartolina del 1915 con la Tour Effeil.