La Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine

Come scienziati ci siamo chiesti: perché? Perché esseri solitari e reclusi devono lottare per arrampicarsi su un promontorio roccioso ed entrare in una comunità di un centinaio di esseri umani? Perché tutte queste tartarughe sono venute da noi, in numeri senza precedenti, per fare la cosa più importante per loro? Quando i nostri studenti sono andati alla ricerca di siti adatti a trasferire al sicuro le molteplici uova che avevano deposto non solo nell’ultimo anno, hanno trovato una risposta. Le lingue di sabbia preferite dalle tartarughe erano sott’acqua a causa di piogge più intense del solito. Quando il livello del lago si è alzato, hanno dovuto cercare un terreno più in alto. Ho avuto l’impressione che le tartarughe azzannatrici fossero diventate rifugiati climatici.
E questo è il pensiero che non mi da pace.
Penso che le tartarughe si siano dirette verso l’alto in preda a una sorta di disperazione, come chiedendoci di prestare attenzione, per farci vedere che stiamo vacillando sull’orlo della catastrofe climatica con i nostri parenti, animali e vegetali, che scompaiono a ondate dopo ondate di estinzioni. La scienza, armata di modelli con cui prevedere gli imminenti cambiamenti, è un potente strumento per affrontare queste crisi. Ma non è l’unico. Come scienziato sento dati indiscutibili, e anche un messaggio, allo stesso tempo materiale e spirituale, portato dalle tartarughe azzannatrici: la Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine.

Robin Wall Kimmerer, The Turtle Mothers Have Come Ashore to Ask About an Unpaid Debt, The New York Times (22/9/2023), traduzione L.V.

L’aria di solidità e rispettabilità coltivata dalle banche

NPG D7461; Walter Bagehot by Norman Hirst, after  Unknown artistIl lavoro di Bagehot sul settore bancario si è concentrato sulla differenza tra apparenza e realtà, in particolare sul divario tra l’aria di solidità e rispettabilità coltivata dalle banche vittoriane e il fatto evidente che hanno continuato a fallire e andare in rovina. Ci furono enormi crisi bancarie nel 1797, nel 1825, nel 1847 e nel 1857, tutte causate dalla più antica e semplice ragione di fallimento in finanza: prestare denaro a persone che non sono in grado di ripagarlo.

John Lanchester, The Invention of Money, The New Yorker (5 & 12/8/19), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia, National Portrait Gallery, Londra) Norman Hirst, ritratto di Walter Bagehot.