La fede nel dualismo

Lo psicologo Paul Bloom, nel libro dal titolo Descartes’ Baby, si spinge fino a suggerire che siamo effettivamente nati per essere dei dualisti filosofici, come lo era lo stesso Cartesio, e per credere che la mente sia separata dal corpo. Il dualismo, suggerisce Bloom, è innato.
Questo non vuole ovviamente dire che le nostre menti siano separate dai nostri corpi: è solo che siamo predisposti a crederlo. È davvero difficile convincere la maggior parte delle persone, eccetto noi baldi psicologi e materialisti neuroscienziati, che siamo semplicemente creature di carne e ossa, con processi fisici all’interno delle nostre teste che dettano i nostri pensieri e le nostre azioni. La fede nel dualismo, ossia l’idea che la mente possa sfuggire al corpo e ai vincoli del mondo fisico, è del resto un aspetto del pensiero errante.

Michael C. Corballis, The Wandering Mind, The University of Chicago Press (2015), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia, no Fronteiras do Pensamento) Paul Bloom.

Una vera e propria chimera

L’insieme formato da un essere umano e da una bicicletta è una vera e propria chimera: la bicicletta è infatti un veicolo a motore, il cui motore è il sistema ossa-muscoli-cuore-cervello di un essere vivente (a differenza del calesse, che è un veicolo trainato da un essere vivente). L’umano è parte integrante del sistema, e la fenomenologia dell’andare in bicicletta lo conferma a ogni pedalata.

Roberto Casati, L’orgoglio di essere chimera a due ruote, Sole 24 Ore Domenica (7/5/2023). Nella foto (Wikipedia) una donna in Indonesia pedala al mattino nella natura.

Un’appendicectomia su un koala

I chirurghi, ovviamente, si limitano ai mammiferi, più specificamente a una specie di primati, ma la maggior parte delle operazioni eseguite nell’Homo sapiens può essere eseguita anche in altri animali e gli sviluppi della chirurgia aiutano a far progredire la medicina veterinaria. Le operazioni di castrazione e sterilizzazione fanno parte del lavoro quotidiano dei veterinari, che però eseguono anche tagli cesarei nei cani, operazioni allo stomaco nelle mucche e di addominoplastica sui maiali panciuti. Riparano le ernie addominali dei cavalli, riparano le ossa fratturate dei ghepardi ed eseguono correzioni dentali agli ippopotami.
Ci sono chirurghi che operano sui piccoli stomaci e visceri dei topi nell’ambito delle loro ricerche scientifiche, ma sarebbe particolarmente interessante eseguire, diciamo, un’operazione sull’esofago di un fenicottero, un’angioplastica sulle carotidi del collo di una giraffa, un’operazione polmonare su una tartaruga, un’appendicectomia su un koala (la cui appendice è lunga due metri), o un intervento chirurgico sulla tiroide di una tigre, se fosse possibile. Che ne direste di un intervento chirurgico a cuore aperto su una balena (il cui cuore è abbastanza grande da starci dentro) o una correzione del naso di un elefante?

Arnold Van de Laar, Under the knife, traduzione in inglese di Andy Brown, John Murray (2018), traduzione in italiano L.V. Nella foto (Wikipedia) un koala.

Coltivano l’insalatina nella polvere di abati e badesse

Antica città, Cloisterham, e non certo la residenza ideale per chi cerchi il tumulto del mondo. Città monotona, silenziosa, tutta pervasa dall’odore di terra che viene dalla cripta della cattedrale, e così sovrabbondante dei resti delle tombe monastiche, che i bambini di Cloisterham coltivano l’insalatina nella polvere di abati e badesse, e fanno formine col fango di frati e di suore; mentre ogni contadino che affonda l’aratro nei campi della periferia rende agli anti Tesorieri, Arcivescovi, Vescovi e simili, un tempo così potenti, lo stesso servizio che l’Orco delle fiabe voleva rendere al suo indesiderato visitatore, cioè frantuma le loro ossa per farsi il pane.

Charles Dickens, Carlo Fruttero, Franco Lucentini, La verità sul caso D., Einaudi (1989)

Lo scricchiolio delle ossa

d6d22f679aa3dfec88cb2c9e48778c63_w480_h_mw_mh_cs_cx_cyProfessa un patriottismo della lingua. La lingua per lei non è solo un mezzo di espressione, ma lo spazio nel quale vive. Le parole non sono mai trasparenti. Hanno un suono al quale occorre tendere attentamente l’orecchio, come all’eco di una stanza. Ama la lingua polacca, anche se non è precisa come il tedesco. C’è un’unica parola che non le piace in polacco, proprio per il suo suono: ciało (corpo). Tutta un’altra cosa è il latino corpus, nel quale si sente la sodezza, lo scricchiolio delle ossa, la tensione dei muscoli. In polacco la parola è flaccida, informe, troppo molle.

Michał Rusinek, Nulla di ordinario su Wisława Szymborska, a cura di Andrea Ceccherelli, Adelphi (2019)

Pensare i loro pensieri misteriosi

CH_cow_2_croppedPeraltro la carne è straordinariamente inefficiente. Poiché i bovini usano il proprio mangime per crescere non solo i muscoli, ma anche le ossa e la coda, e pure per trotterellare e pensare i loro pensieri misteriosi, la loro efficienza di conversione energetica — le calorie che la loro carne contiene rispetto a quelle che assumono per produrla — è un triste un per cento.

Tad Friend, Can a Burger Help Solve Climate Change? The New Yorker (23/9/2019), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) una mucca.

Ignorare i cani che le leccavano le dita unte sotto il tavolo

978880467799HIG-768x1190Niente rivelava una buona o una cattiva educazione con altrettanta rapidità del comportamento a tavola e quando Elisabetta fu grande abbastanza per mangiare con gli adulti, dovete prendere confidenza con un nuovo capitolo dell’etichetta. Imparò a maneggiare cucchiaio e coltello (non si usavano forchette), a dire gentilmente «vi ringrazio» anche di fronte ai piatti che non gradiva, a lasciare le ossa spolpate allineate in un angolo del tagliere perché un servo le portasse via e a cercare di ignorare i cani che le leccavano le dita unte sotto il tavolo.

Carolly Erickson, Elisabetta I, Mondadori (1999)

 

Cristiani

b08227-YLUV9J5RIn una grotta che si apre su una spiaggetta trovammo scaglie d’ossa preistoriche commiste al terriccio. Domandai se fossero di animali; il pescatore mi rispose che erano anche di cristiani. Uomo e cristiano era dunque per lui lo stesso, e su questa parola mi allontano da una provincia piena di antica gentilezza. Cristiani erano per lui tutti gli uomini morti, anche parecchi millenni prima di Cristo.

Guido Piovene, Viaggio in Italia, Giunti Bompiani (2017)