I piromani hanno spesso l’abitudine di travestirsi da pompieri. Mark Zuckerberg di Meta (Facebook in origine), durante la campagna elettorale del 2020 ha lasciato, al pari di qualunque altro americano, che la disinformazione e l’incitamento all’odio andassero fuori controllo sulle sue piattaforme, per poi donare – con sua moglie, Priscilla Chan – 300 milioni di dollari in aiuti per proteggere quella stessa elezione dalle medesime forze che aveva contribuito a scatenare. Google, dopo aver concorso, con la sua enorme forza di mercato nella pubblicità online, a fare a brandelli la raccolta dei notiziari locali di tutto il Paese, ha fatto una giravolta promettendo di donare 15 milioni di dollari alla campagna “Support Local News”. A un certo punto un membro della famiglia Sackler, la cui azienda Purdue Pharma aveva prodotto e promosso l’OxyContin contribuendo a diffondere l’epidemia di oppiacei, ha riflettuto in alcuni messaggi di una chat di gruppo che ho potuto esaminare e pubblicare sulla mia newsletter, The.Ink, sul fatto che l’azienda avrebbe dovuto “impegnarsi a creare una fondazione, cui destinare un miliardo di dollari nei prossimi dieci anni, in modo da avere un ruolo di primo piano nella gestione dell’epidemia”.
Anand Giridharadas, Elon Musk Is a Problem Masquerading as a Solution, The New York Times (26/4/2022), traduzione L.V. L’immagine del costume da pompiere viene da qui.