Ruminerei le mie fiabe

Studierei il lavoro con Lei, poi me ne andrei per conto mio con tutto il materiale in una località solitaria e, pur sempre tenendomi in contatto con lei per le questioni filologiche, ruminerei le mie fiabe finché non avrò compiuto la versione definitiva.

Italo Calvino, lettera a Giuseppe Cocchiara (1/5/1954), citata nella Prefazione di Mario Lavagetto a Italo Calvino, Fiabe Italiane, Meridiani Mondadori (1996)

Sono stati fortunati

Gli ascaridi sono stati fortunati. Nell’era dei dinosauri, i probabili ospiti dei loro antenati erano goffi animali vegetariani chiamati iguanodonti, imparentati con i dinosauri a becco d’anatra, e la Maiasaura, il famoso dinosauro che costruiva i nidi. Gli iguanodonti migravano, come fanno oggi le moderne gru canadesi, verso siti di nidificazione in cui si accoppiavano e deponevano le uova. I genitori potrebbero avere tenuto al caldo le uova nei nidi ricoprendole con materiale vegetale in fermentazione, simile a un cumulo di compost. Lo scienziato George O. Poinar Jr. e il suo collega Arthur Boucot, mentre stavano lavorando in un sito in Belgio, hanno trovato uova di ascaridi in coproliti di iguanodonti fossili, da cui hanno dedotto che la relazione tra ospite e parassita dovesse risalire ad almeno 125 milioni di anni fa, ossia all’inizio del Cretaceo, quando vivevano questi dinosauri. A un certo momento critico è probabile che alcuni ascaridi abbiano cambiato ospite, trasferendosi nei multituberculati, piccole palle di pelo dal naso appuntito che si nutrivano principalmente di insetti notturni ed evitavano così ogni spiacevole incontro con i piccoli dinosauri agili e feroci. Sebbene queste creature si siano infine estinte, altri animali con loro imparentati hanno dato origine ai moderni mammiferi. Almeno una delle loro specie parassite, l’Ascaris lumbricoides, discende da una stirpe di nematodi sopravvissuta per più di 100 milioni di anni e diventata il più comune parassita del mammifero di maggior successo sulla Terra.

Scott Lyell Gardner, Judy Diamond, and Gabor R. Rácz, Parasites: The Inside Story, Princeton University Press (2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) un esemplare di ascaride.

L’incarico di scrivere il suo obituary

Dal momento che non avevo mai scritto di Kissinger mentre lui era al governo – avevo 16 anni quando aveva lasciato il Dipartimento di Stato – l’incarico di scrivere il suo obituary è stata per me un’opportunità sia di imparare sia di valutare il ruolo, nella creazione dell’ordine internazionale dopo la Seconda guerra mondiale, che viene messo in discussione dagli avversari degli Stati Uniti.
Disponevo di un’eccellente materiale grezzo da cui partire: la lunga bozza di obituary, studiatamente non giudicante, scritta da Michael Kaufman, il corrispondente dall’estero ed editor del Times mancato nel 2010.
Poiché da allora era passato del tempo, gli editor avevano detto che l’eredità di Kissinger avrebbe avuto bisogno di un riesame.

David E. Sanger, Henry Kissinger Always Tended to His Image, Even When It Came to His Obituary, The New York Times (30/11/2023), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia, LBJ Library, Jay Godwin) Henry Kissinger nel 2016.

La Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine

Come scienziati ci siamo chiesti: perché? Perché esseri solitari e reclusi devono lottare per arrampicarsi su un promontorio roccioso ed entrare in una comunità di un centinaio di esseri umani? Perché tutte queste tartarughe sono venute da noi, in numeri senza precedenti, per fare la cosa più importante per loro? Quando i nostri studenti sono andati alla ricerca di siti adatti a trasferire al sicuro le molteplici uova che avevano deposto non solo nell’ultimo anno, hanno trovato una risposta. Le lingue di sabbia preferite dalle tartarughe erano sott’acqua a causa di piogge più intense del solito. Quando il livello del lago si è alzato, hanno dovuto cercare un terreno più in alto. Ho avuto l’impressione che le tartarughe azzannatrici fossero diventate rifugiati climatici.
E questo è il pensiero che non mi da pace.
Penso che le tartarughe si siano dirette verso l’alto in preda a una sorta di disperazione, come chiedendoci di prestare attenzione, per farci vedere che stiamo vacillando sull’orlo della catastrofe climatica con i nostri parenti, animali e vegetali, che scompaiono a ondate dopo ondate di estinzioni. La scienza, armata di modelli con cui prevedere gli imminenti cambiamenti, è un potente strumento per affrontare queste crisi. Ma non è l’unico. Come scienziato sento dati indiscutibili, e anche un messaggio, allo stesso tempo materiale e spirituale, portato dalle tartarughe azzannatrici: la Terra ci chiede qualcosa di più della gratitudine.

Robin Wall Kimmerer, The Turtle Mothers Have Come Ashore to Ask About an Unpaid Debt, The New York Times (22/9/2023), traduzione L.V.

Schiuma con memoria a breve termine

Il memory foam, o schiuma con memoria, è il più grande fenomeno nel settore dei materassi dopo i covoni d’erba africani. È stato inventato nel 1966 da Charles Yost, un ingegnere che era stato incaricato dalla NASA di creare un materiale per attutire gli urti degli astronauti contro i sedili durante il decollo e mitigare la pressione dovuta alla forza di gravità. Il memory foam è una schiuma poliuretanica (poliolo più diisocianato, entrambi derivati ​​dal petrolio) con additivi che la rendono più densa ed elastica. Ciò significa che da un lato è più lenta a cambiare forma sotto l’effetto della pressione e che, dall’altro lato, è più veloce a tornare alla propria forma originale. Dovrebbe essere piuttosto chiamata schiuma con memoria a breve termine. Quando è riscaldata dal corpo, si conforma alle linee, dando la sensazione di un abbraccio. Alcune persone si sentono intrappolate, ad altre piace sentirsi in trappola. A causa dell’alta densità, il memory foam assorbe i movimenti, riducendo la possibilità che, quando il partner rotola su un’increspatura, ciò sia rilevabile dall’altro lato del letto.
La densità del memory foam implica anche che faccia più caldo rispetto a un materasso a molle, che è invece più arioso. Per compensare, a volte il memory foam viene infuso di gel, in capsule o spirali. Funziona? Non proprio, secondo Michael Hickner, professore di scienza dei materiali e ingegneria alla Penn State University. “Penso che sia perlopiù marketing con piccoli ritocchi di design”, mi ha detto. Ma per lui il problema maggiore dei materassi in schiuma è che “a tutti gli effetti non sono biodegradabili”.

Patricia Marx, How to Buy a New Mattress Without a Ph.D. in Chemistry, The New Yorker (27/6/2022), traduzione L.V. Nella foto (Sunmate) Charles Yost.

Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione

Le cause legali di MindGeek potrebbero mettere alla prova i limiti delle protezioni offerte dalla Sezione 230, una situazione che potrebbe avere implicazioni per le piattaforme dei social media. A febbraio scorso, in Alabama, due donne hanno intentato una causa, sostenendo che alcuni video, in cui si vedevano loro stesse da adolescenti mentre erano vittime di aggressioni sessuali, erano stati pubblicati su Pornhub senza il loro consenso. Le donne hanno anche sostenuto che l’azienda avesse condiviso i proventi generati da tali video con i loro stupratori che avevano caricato il materiale. (La società nega le accuse). MindGeek ha sostenuto che il caso dovesse essere archiviato, citando la Sezione 230 che, ha scritto l’azienda, concedeva “un’ampia immunità dalle responsabilità per i contenuti pubblicati sui propri siti Web da terzi”. Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione di MindGeek, affermando che, fornendo incentivi per la creazione di materiale pedo-pornografico, l’azienda aveva perso la protezione della Sezione 230. “La pedo-pornografia non è informazione lecita ‘fornita da un altro fornitore di contenuti informativi’ come contemplato dalla Sezione 230”, ha scritto il giudice. “È piuttosto contrabbando illecito, derivante dall’abuso sessuale di un bambino, al di fuori dalla copertura della protezione del Primo Emendamento e di qualsiasi altra protezione o immunità ai sensi della legge”. Il giudice ha osservato che le persone sono perseguite regolarmente per il possesso di tali materiali, e ha aggiunto: “Come potrebbe, quindi, un’azienda inquisita sfuggire alla condanna per la stessa condotta illegale?”.

Sheelah Kolhatkar, The Fight to Hold Pornhub Accountable, The New Yorker (20/6/2022), traduzione L.V.

Non è sfuggito alla nostra attenzione

L’articolo, composto di appena milleduecento parole, terminava, com’è noto, con una conclusione alquanto modesta: «Non è sfuggito alla nostra attenzione che l’appaiamento specifico da noi postulato suggerisce immediatamente un possibile meccanismo di copiatura del materiale genetico».
«Non è sfuggito alla nostra attenzione…»: la buona creanza da salotto di questa doppia negazione è di una trasparenza commovente. Tradotto in parole povere sarebbe: «Ehi gente, guardate qui! Abbiamo scoperto il meccanismo attraverso cui la vita sulla terra si riproduce, non stiamo più nella pelle e non riusciamo a chiudere occhio».

Ian McEwan, Invito alla meraviglia, traduzione di Susanna Basso e Norman Gobetti, Einaudi (2020)

La carta è un materiale troppo tollerante

Primo_LeviMa può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico e sta per venire un crollo. Nel mestiere di scrivere la strumentazione e i segnali sono rudimentali: non c’è neppure un equivalente affidabile della squadra e del filo a piombo. Ma se una pagina non va se ne accorge chi legge, quando ormai è troppo tardi, e allora si mette male: anche perché quella pagina è opera tua e solo tua, non hai scuse né pretesti, ne rispondi appieno, […].

Primo Levi, Tiresia, in I luoghi di Levi tra letteratura e memoria, a cura di Giorgio Brandone e Tiziana Cerrato, Liceo Classico “D’Azeglio” Torino (2008). Nella foto (Wikimedia) Primo Levi.