Così mi sono legato alle pietre che non ingannano

L’abisso archeologico è certamente buio ma anche perfettamente stabile, sicuro sotto i nostri piedi, perché i morti mai deludono o tradiscono dato che molto già sai di loro – come un profeta all’incontrario – e devi solamente completare dizione, scena, mobilio e costume; insomma i morti sono già dati, devi solo cercarli e se ne hai bisogno rimangono fedeli: non possono abbandonarti o farti del male. Così mi sono legato alle pietre che non ingannano.

Andrea Carandini, L’ultimo della classe, Rizzoli (2021)

Caos della conoscenza a scopo di lucro

Il Washington Post ha riportato, a fine marzo 2020, che su Facebook, per quasi il 50% delle notizie relative a Covid-19, un numero molto piccolo di “utenti influenti” stava trascinando un vasto numero di utenti nelle loro abitudini di lettura e di “feed”. Uno studio pubblicato ad aprile dal Reuters Institute ha confermato che, nel campione analizzato, politici di alto livello, celebrità e altri personaggi pubblici di spicco hanno prodotto il 20% della disinformazione, attirando con ciò il 69% della partecipazione sui social media.
Uno studio pubblicato a maggio dall’Institute for Strategic Dialogue britannico ha identificato un gruppo di 34 siti web di estrema destra che diffondono disinformazione su Covid o sono collegati a centri di disinformazione sanitaria consolidati e focalizzati in questo momento su Covid-19. Da gennaio ad aprile 2020 i post pubblici di Facebook che erano collegati a questi siti web hanno raccolto circa 80 milioni di interazioni, mentre i post che erano collegati al sito dell’OMS hanno ricevuto 6,2 milioni di interazioni e i Centers for Disease Control and Prevention ne hanno ricevute 6,4 milioni.
Uno studio di Avaaz pubblicato ad agosto ha rivelato 82 siti internet che diffondono disinformazione su Covid e che ad aprile 2020 hanno raggiunto un picco di quasi mezzo miliardo di visualizzazioni su Facebook. I contenuti dei 10 siti internet più popolari hanno attirato circa 300 milioni di visualizzazioni su Facebook, rispetto ai 70 milioni delle 10 più importanti istituzioni sanitarie. I modesti sforzi di moderazione dei contenuti da parte di Facebook non sono stati all’altezza dei suoi sistemi di macchine progettati per diffondere il caos della conoscenza.
A ottobre un rapporto del Centro nazionale per la preparazione ai disastri della Columbia University ha stimato il numero di morti evitabili per Covid-19. Più di 217.000 americani erano già morti. Tragicamente l’analisi ha concluso che almeno 130.000 di quelle morti avrebbero potuto essere evitate. Dei quattro motivi chiave citati, i dettagli di ciascuno di essi, tra cui la “mancanza dell’obbligo di portare le mascherine” e il fatto di “ingannare il pubblico”, riflettono il tripudio del caos della conoscenza liberato sulle figlie e sui figli d’America.
Questo è il mondo in cui è emerso e si è propagato un microrganismo mortale e misterioso. Ci siamo rivolti a Facebook in cerca di informazioni, vi abbiamo trovato strategie letali di caos della conoscenza a scopo di lucro.

Shoshana Zuboff, The Coup We Are Not Talking About, The New York Times (29/1/2020), traduzione L.V. Nella foto (Luiss University Press) Shoshana Zuboff.

Nessun’altra specie può fare la faccia da poker

cover.jpg.rendition.460.707La capacità umana di ingannare è smisurata. Abbiamo più muscoli facciali delle altre specie, innervati da una fittissima rete di nervi, a loro volta controllati da un grandissimo numero di neuroni motori: nessun’altra specie può fare la faccia da poker. E abbiamo il linguaggio, quello straordinario strumento di manipolazione della distanza tra un messaggio e il suo significato.