Il suono più forte della storia moderna

Molti libri sui rumori menzionano il vulcano indonesiano Krakatoa che, nell’agosto del 1883, emise quello che viene comunemente considerato il suono più forte della storia moderna. L’eruzione fu udibile fino a quasi cinquemila chilometri di distanza. Il capitano di una nave britannica, che si trovava a circa quaranta miglia da lì, aveva scritto: “Le esplosioni sono così violente, che i timpani di oltre metà del mio equipaggio si sono rotti. I miei ultimi pensieri sono per la mia cara moglie. Sono convinto che il Giorno del Giudizio sia arrivato”.

Alex Ross, What Is Noise?, The New Yorker (22-29/4/2024), traduzione L.V. Nella foto (Biblioteche dell’Università di Leida) l’eruzione del vulcano di Krakatoa nel 1883.

Una mucca beve da 80 a 100 litri di acqua al giorno

L’azienda agricola Mottier riceve l’acqua da una sorgente. La siccità degli ultimi anni ha costretto la famiglia ad adattarsi.
“Una mucca beve da 80 a 100 litri di acqua al giorno”, ha spiegato la signora Mottier. “Abbiamo più di 40 mucche. Abbiamo bisogno di un’enorme quantità d’acqua”.
Nel 2015, durante un’ondata di calore, la fonte si è seccata. Tre anni più tardi sono stati colpiti da un’altra ondata di calore e di siccità. E poi ancora nel 2022.
Durante i periodi di siccità l’esercito svizzero ha trasportato l’acqua sui pascoli alpini utilizzando gli elicotteri. I Mottier però non avevano cisterne in cui conservarla.
Hanno allora installato una pompa a energia solare per attingere l’acqua da una sorgente più in basso, e hanno acquistato una grande vescica di accumulo dell’acqua di fusione della neve d’inizio stagione.
Ci si aspetta che la situazione peggiori man mano che i ghiacciai si ritireranno. Si prevede che i ghiacciai più grandi del Paese, tra cui l’Aletsch e il Rodano, si ridurranno almeno del 68% entro la fine del secolo.
In previsione il governo svizzero ha quadruplicato i finanziamenti per i progetti idrici alpini. Nel 2022 ne ha approvati 40.
Vicino al villaggio di Jaun una squadra di costruttori stava posando tubi per fornire a sei fattorie locali elettricità e acqua da una nuova cisterna. Nel 2022 alcune famiglie hanno riportato a valle le loro mandrie di mucche con un mese di anticipo a causa della siccità e del caldo.

Catherine Porter, As Switzerland’s Glaciers Shrink, a Way of Life May Melt Away, The New York Times (21/1/2024), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) una mucca si ferma a bere un po’ d’acqua.

La ferita del principe

Se fossi stato accanto al principe Andrej l’avrei guarito. Fa una strana impressione leggere che la ferita del principe, un uomo ricco, curato giorno e notte dal dottore, assistito da Sonja e Nataša, esalava un odore di cadavere. Com’era arretrata la medicina, a quei tempi! Mentre scriveva il suo grande romanzo, Tolstoj si dev’essere, suo malgrado, imbevuto d’odio per l’arte medica!

Anton Čechov, Vita attraverso le lettere, traduzione di Gigliola Venturi e di Clara Coïsson, Einaudi (1989). Nella foto (Palomar) la scena della morte del principe Andrej nella versione cinematografica di “Guerra e Pace” diretta da King Vidor (1956) con, tra gli altri, Mel Ferrer e Audrey Hepburn.

La felicità che Roma fa provare

E davvero è felice chi, in un giorno di dicembre, ha salito la scalinata per sentire, dopo la fredda ombra delle vie, il salubre tepore sul Pincio eternamente assolato; chi ha sostato sullo spiazzo in alto delle notti di afa, quando lo scirocco fa tremolare le fiammelle dei lampioni e piega i getti delle fontane; chi nell’abbagliante fulgore della tarda primavera ha cercato qui le rose predilette, o rami di gelsomino dal pungente e antico profumo! La felicità che Roma fa provare è per molti versi simile alla felicità della giovinezza – l’attesa trepidante di ogni nuovo giorno, il sorriso al pensiero del domani quando si va a dormire, la fiducia nella ricchezza illimitata della vita, l’essere prodighi di gioia poiché ovunque, tutt’attorno ne sgorgano sorgenti inesauribili.

Pavel Muratov, Immagini dell’Italia, II, traduzione di Alessandro Romano, Adelphi (2021). Nella foto (L.V.) il monumento ad Alksandr Puškin al Pincio.

Ho visto l’alternativa e non ve la auguro

Sandra Lindsay, che è nera, si è offerta come volontaria per essere tra i primi newyorkesi a farsi vaccinare. Ha detto che voleva incoraggiare le persone di colore e coloro che sono restii o scettici a farsi fare il vaccino.
“Stavo aspettando questo giorno non solo per me, ma anche per mostrare alla gente che il vaccino è sicuro”, ha detto la signora Lindsay, di 52 anni, dopo aver ricevuto l’iniezione. “Desidero far sapere alle persone che sono come me, o che si possono riconoscere in me, che il vaccino è sicuro.”
Ha aggiunto: “Prendetemi come esempio, non darei questo consiglio alla gente se sapessi che è sbagliato. Posso dire che farsi somministrare il vaccino è sicuro. Ho visto l’alternativa e non ve la auguro”.

Luis Ferré-Sadurní and Joseph Goldstein, 1st Vaccination in U.S. Is Given in New York, Hard Hit in Outbreak’s First Days, The New York Times (14/12/2020). Nella foto, Sandra Lindsey, infermiera a New York.

Ricevimento studenti, venerdì sera dalle otto a mezzanotte

Donald_Ervin_Knuth_(cropped) (1)Il dottor Knuth in genere riceveva gli studenti il ​​venerdì mattina, finché non iniziò a trascorrere le sue notti nel laboratorio di John McCarthy, il fondatore dell’intelligenza artificiale, per avere accesso ai computer quando erano liberi. Inorridito dall’aspetto che il suo amato libro impaginato avrebbe assunto con l’avvento dell’editoria digitale, il dottor Knuth si mise di punta a creare il sistema di composizione TeX per computer, che rimane lo standard più alto di tutte le forme di comunicazione e pubblicazione scientifica. Alcuni lo considerano il più grande contributo del dottor Knuth al mondo e il più grande contributo alla tipografia dopo Gutenberg.
Questo detour durato un decennio si è svolto all’epoca in cui i computer erano condivisi tra gli utenti e lavoravano più velocemente di notte, mentre la maggior parte degli esseri umani dormiva. Quindi il Dr. Knuth scambiò il giorno con la notte, spostò la sua agenda di 12 ore e fissò l’orario di ricevimento degli studenti il venerdì sera dalle otto a mezzanotte. “Quando ho detto alla mia ragazza che non potevamo fare niente venerdì sera perché alle dieci dovevo incontrare il mio relatore, lei ha pensato: ‘Questa è una cosa talmente stupida che deve essere vera’”, ha ricordato il Dr. Broder.

Siobhan Roberts, The Yoda of Silicon Valley, The New York Times (17/12/18), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) Donald Knuth

Come tre jumbo jet che si schiantano ogni giorno

Abrams-David-Center“Milletrecento persone muoiono ogni giorno per avere fumato”, mi ha detto David Abrams. “Sono come tre jumbo jet che si schiantano ogni giorno senza che nessuno sopravviva, ma poiché questo accade lentamente e in silenzio, trenta o quarant’anni dopo che le persone hanno iniziato a fumare, non ci facciamo più caso e non ci interessa più”.

Jia Tolentino, The Promise of Vaping and the Rise of Juul, The New Yorker (14/5/18), traduzione L.V. Nella foto (NYU) il professor David Abrams del New York University College of Public Health. N.d.T. Il dato si riferisce agli Stati Uniti. In Italia i morti per fumo sono circa 227 al giorno, come se ogni 24 ore un Airbus con tutti i passeggeri precipitasse. Nel mondo i morti per fumo sono più di 115.000 alla settimana: una città come Trento, rasa al suolo ogni 7 giorni con tutti i suoi abitanti.