Scrivere richiede una certa cura

Avevo sei anni.
Prendevo in mano un foglio di carta assorbente e accarezzandolo col palmo della mano lo poggiavo dove il pennino aveva lasciato le forme ripetute, umide, leggermente rialzate delle lettere dell’alfabeto.
Quell’operazione di asciugatura era parte di un atto che altrimenti sarebbe rimasto imperfetto, insoddisfacente.
Stavo scoprendo che scrivere richiede una certa cura.

Giovanni Mariotti, Piccoli addii, Adelphi (2020). Nella foto (Wikipedia, Willem van de Poll, Nationaal Archief) Renée, figliastra del fotografo Willem Van der Poll, tampona con la carta assorbente una macchia d’inchiostro nel 1932.

Che aspirasse le parole scritte con la proboscide

Don Benedetto era un uomo piccolo, con una testa a pera e un naso molto grande. Leggeva con rapidità incredibile, voltando le pagine una dietro l’altra, col naso che quasi toccava il foglio; tanto che pareva che non usasse gli occhi ma che aspirasse le parole scritte con la proboscide.

Joyce Lussu su Benedetto Croce, in Silvia Ballestra, La Sibilla, Laterza (2022). Nella foto (Wikipedia) Benedetto Croce.

La sua giornata

d917db788308ff34f7359f1da13219b5_w600_h_mw_mh_cs_cx_cyOgni singola giornata dell’anno è un dono fatto a una sola persona – la più felice; tutti gli altri esseri umani si servono della sua giornata per godere del sole o per rimproverare la pioggia, senza mai sapere, tuttavia, a chi appartiene in realtà quella giornata; e il suo fortunato proprietario è compiaciuto e divertito dalla loro inconsapevolezza. Un individuo non può prevedere quale giorno di preciso gli toccherà, quale inezia lui ricorderà per tutta la vita: l’incresparsi della luce solare che si riflette su un muro accanto a uno specchio d’acqua, o il roteare di una foglia d’acero che cade; e spesso avviene che riconosca la sua giornata solo retrospettivamente, molto dopo aver strappato, sgualcito e gettato sotto la scrivania il foglio del calendario con la data caduta in oblio.

Vladimir Nabokov, Una bellezza russa e altri racconti, traduzione di Franca Pece, Ugo Tessitore, Dmitri Nabokov, Anna Raffetto, Adelphi (2008)