Il suono più forte della storia moderna

Molti libri sui rumori menzionano il vulcano indonesiano Krakatoa che, nell’agosto del 1883, emise quello che viene comunemente considerato il suono più forte della storia moderna. L’eruzione fu udibile fino a quasi cinquemila chilometri di distanza. Il capitano di una nave britannica, che si trovava a circa quaranta miglia da lì, aveva scritto: “Le esplosioni sono così violente, che i timpani di oltre metà del mio equipaggio si sono rotti. I miei ultimi pensieri sono per la mia cara moglie. Sono convinto che il Giorno del Giudizio sia arrivato”.

Alex Ross, What Is Noise?, The New Yorker (22-29/4/2024), traduzione L.V. Nella foto (Biblioteche dell’Università di Leida) l’eruzione del vulcano di Krakatoa nel 1883.

Ai suoi figli cantava canzoni popolari italiane

Anthony Dominick Benedetto era nato il 3 agosto 1926, nel quartiere di Long Island City nel Queens, ed era cresciuto nel quartiere operaio di Astoria. Suo padre Giovanni era emigrato dalla Calabria, nel Sud Italia, a 11 anni, partendo appena due giorni prima dell’eruzione del Vesuvio dell’aprile 1906. Sua madre, Anna (Suraci) Benedetto, era nata a New York nel 1899, avendo fatto il viaggio per mare dall’Italia nel grembo materno. Il loro matrimonio era stato combinato. Giovanni e Anna erano cugini, e le loro madri, sorelle.
A New York Giovanni Benedetto, che era divenuto John, faceva il droghiere, ma non godeva di buona salute e spesso non era in condizioni di lavorare. Anna faceva la sarta in una fabbrica e inoltre cuciva anche a casa per sostenere la famiglia. Anthony era il loro terzo figlio, il secondo maschio e il primo di tutti i Benedetto a nascere in un ospedale. Giovanni, che ai suoi figli cantava canzoni popolari italiane, era morto quando Anthony aveva 10 anni. Nella sua autobiografia Tony Bennett ha scritto: “Mio padre mi ha ispirato l’amore per la musica”.

Bruce Weber, Tony Bennett, Champion of the Great American Songbook, Is Dead at 96, The New York Times (21/7/2023), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) Tony Bennett.

Mary Poppins al posto di Frankenstein?

maryshelleyfrankensteinandthevilladiodati-cropMelvyn Bragg: Nell’estate del 1816 un gruppo di scrittori che tutti conosciamo, gli scrittori romantici, si trova in Svizzera. Puoi dirci come potrebbero essere stati influenzati dagli effetti dell’eruzione del 1815 del vulcano Tambora in Indonesia?
Jane Stabler: Stiamo parlando del circolo di Shelley e Byron: Lord Byron, il suo segretario personale John Polidori, Percy B. Shelley, Mary Godwin e la sua sorellastra Claire Clairmont. Si riuniscono sulla riva del lago di Ginevra con lo scopo di allontanarsi da Londra e da quello che percepiscono come un lungo, interminabile inverno. Quando arrivano a Ginevra il tempo è bello e soleggiato, ma subito dopo cambia e loro sono confinati in casa, quindi la causalità qui mi sembra molto chiara. Mary Shelley dichiara che, dovendo stare al chiuso, come ripiego si raccontano storie di fantasmi, e infine scrivono le storie che hanno inventato. Questa è la genesi di Frankenstein.
Melvyn Bragg: Quindi Frankenstein potrebbe essere in parte venuto alla luce a causa dell’eruzione di un vulcano in Indonesia? Sono affascinato da quest’idea, ci credi davvero?
Jane Stabler: Sì, penso che la causalità sia chiara. Due sono gli elementi in gioco, uno è la volontà di una donna, Claire Clairmont, che vuole incontrare di nuovo Byron, e l’altro è il tempo, che fanno riunire il gruppo sulle rive del lago di Ginevra. Se il tempo fosse stato bello e soleggiato, avrebbero trascorso più tempo in barca e in gita.
Melvyn Bragg: Avremmo avuto Mary Poppins al posto di Frankenstein?
Jane Stabler: È possibile…

Melvyn Bragg intervista Jane Stabler, Professoressa di letteratura romantica alla University of St Andrews in 1816, The Year without a Summer, In our time, BBC4 (21/4/2016), traduzione L.V. Nell’immagine (British Library) villa Diodati, la casa sul lago di Ginevra che Lord Byron aveva preso in affitto nell’estate 1816.