Spalancatela

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La noia è una visuale sulle proprietà del tempo che uno tende a ignorare, mettendo possibilmente in pericolo il proprio equilibrio mentale. È una finestra sull’infinitudine del tempo. Una volta aperta questa finestra, non provate a chiuderla; al contrario, spalancatela.

Iosif Brodskij citato da Michael C. Corballis in The Wandering Mind, The University of Chicago Press (2015), traduzione L.V. Nella foto (Stanford University) Iosif Brodskij.

Quando le temperature notturne non scendono sotto i 30°C

Le temperature massime estreme conquistano i titoli dei giornali, ma anche le temperature minime elevate sono pericolose. In condizioni normali il corpo si raffredda durante il sonno; le notti calde compromettono quel ritorno all’equilibrio e le morti da calore si impennano quando le temperature notturne non scendono sotto i 30°C.

Dhruv Khullar, Living Through India’s Next-Level Heat Wave, The New Yorker (25/7/2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikimedia) un termometro.

Ventimila respiri al giorno

Tendiamo a considerare i polmoni come una semplice pompa: un gas viene aspirato, un altro viene espirato. In realtà, scrive Michael J. Stephen, “si tratta di un organo pieno di chimica e di immunologia, che dal momento in cui veniamo al mondo svolge una straordinaria quantità di lavoro in condizioni di stress estremo”. Tramite ognuno dei circa ventimila respiri che facciamo in un giorno, l’aria viaggia lungo passaggi contorti che in totale possono estendersi per 2400 chilometri, considerando ciascuno dei circa 500 milioni di alveoli, i minuscoli grappoli di sacche d’aria contenuti in ciascun polmone. L’ossigeno si muove dai polmoni al flusso sanguigno, mentre l’anidride carbonica ritorna nei polmoni. Il tronco encefalico ne controlla l’equilibrio, che deve essere esatto. Lo scambio dei gas esercita un effetto straordinariamente immediato e intenso sull’organismo; uno dei motivi per cui le sigarette creano così tanta dipendenza è la velocità con cui le droghe sono trasportate nel cervello tramite l’inalazione. Quando uno trattiene il respiro, quella che sembra fame di ossigeno è in realtà la reazione del corpo a troppa anidride carbonica che rende acido il sangue. Respirare in un sacchetto di carta per calmare un attacco di panico funziona perché l’iperventilazione ha spostato l’equilibrio nella direzione opposta, lasciando i polmoni in carenza di CO2.

Brooke Jarvis, What Happens When You Breathe, The New Yorker (25/1/2021), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) ricostruzione dell’immagine di un polmone da una TC.

Può anche evitarsi il disturbo

9781472936066Il muscolo inattivo butta fuori citochine pro-infiammatorie, mentre il muscolo in movimento rilascia citochine anti-infiammatorie, per ristabilire l’equilibrio. “Ecco perché l’attività fisica fa così bene – dice Janet Lord – e perché fa male stare a lungo seduti. Ora ci sono studi indipendenti che dimostrano che il tempo trascorso in modo sedentario è un fattore di rischio indipendente per la salute. Quindi uno può anche uscire, come faccio io, per la propria corsa giornaliera. Ma se poi sta seduto per 10 ore di seguito, può anche evitarsi il disturbo, perché i benefici dell’allenamento mattutino si annullano”.

Sue Armstrong, Borrowed Time, Bloomsbury (2019), traduzione L.V.

Continue occasioni di perdere l’equilibrio

AudenVanVechten1939Una situazione credibile in un’opera significa una situazione nella quale sia credibile che qualcuno canti. Una buona trama da libretto è il melodramma nel senso stretto e convenzionale della parola; offre ai propri personaggi continue occasioni di perdere l’equilibrio attraverso situazioni troppo tragiche e troppo fantastiche per le “parole”. Una buona trama d’opera non potrà mai seguire le leggi del buon senso, perché la gente che segue il buon senso non si abbandona mai al canto.

W.H. Auden, La mano del tintore, traduzione di Gabriella Fiori, Adelphi (1999), citato da Mario Lavagetto in Quei più modesti romanzi, EDT (2003). Nella foto (Wikimedia) W.H. Auden.

 

Mettiamo via gli occhiali rosa

Hans RoslingAvete sentito dire che una volta gli esseri umani vivevano in equilibrio con la natura?
Be’, sì, c’era un equilibrio, ma, per favore, mettiamo via gli occhiali rosa. Fino al 1800 le donne partorivano, in media, sei figli. Dunque la popolazione sarebbe dovuta aumentare a ogni generazione. Invece rimase più o meno stabile. Ricordate gli scheletri dei bambini nei cimiteri antichi? In media, quattro bimbi su sei morivano prima di diventare genitori a loro volta, lasciando solo due figli sopravvissuti a creare la generazione successiva. C’era un equilibrio, ma non era dovuto al fatto che gli esseri umani vivessero in equilibrio con la natura. Piuttosto, morivano in equilibrio con la natura.

Hans Rosling, Factfulness, traduzione Roberta Zuppet, Rizzoli (2018). Nella foto (Jörgen Hildebrandt, gapminder.org) Hans Rosling.