Una sorprendente chiarezza nella dizione

ENRICO STINCHELLI: Ora Michele, c’è questo lavoro insieme alla Sutherland con una curiosità sul Don Giovanni.

MICHELE SUOZZO: Ah, sì, Don Giovanni è un grande classico della discografia [di Giulini], mi dicevano che era il suo disco più venduto. Una cosa famosissima, ora è inutile ricordare il cast stellare, [tra l’altro] per la Schwarzkopf fu l’unica incisione al di fuori della Decca. C’è poi una sorprendente chiarezza nella dizione [della Sutherland] che fu Giulini a pretendere.

ENRICO STINCHELLI: Ah, quindi la Sutherland venne sottoposta a un lavoro proprio con Giulini sulla dizione.

MICHELE SUOZZO: Sì, con la Sutherland di solito non si capisce una parola, mentre qui ha una dizione chiara.

Enrico Stinchelli, Michele Suozzo, La Barcaccia dedicata a Carlo Maria Giulini (14/6/2022). Al minuto 24.30 Joan Sutherland, Donna Anna, nel Don Giovanni diretto da Carlo Maria Giulini. Nella foto (classicfm.com, Getty) Carlo Maria Giulini e Joan Sutherland nel 1959, nello studio di registrazione di Don Giovanni.

Così mi sono legato alle pietre che non ingannano

L’abisso archeologico è certamente buio ma anche perfettamente stabile, sicuro sotto i nostri piedi, perché i morti mai deludono o tradiscono dato che molto già sai di loro – come un profeta all’incontrario – e devi solamente completare dizione, scena, mobilio e costume; insomma i morti sono già dati, devi solo cercarli e se ne hai bisogno rimangono fedeli: non possono abbandonarti o farti del male. Così mi sono legato alle pietre che non ingannano.

Andrea Carandini, L’ultimo della classe, Rizzoli (2021)