Vi è capitato di perdere il segnale GPS?

Il segnale GPS proveniente da un satellite è molto debole, in effetti non è più forte di quello del faro di un’auto. Poiché i satelliti si trovano a più di 20.000 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, è fin troppo facile interferire con i loro segnali (jamming) trasmettendone uno più potente sulla stessa frequenza. Dispositivi di jamming, progettati per fare proprio questo, sono facilmente reperibili su Internet. Sono utilizzati dai criminali per mascherare i movimenti di veicoli dotati di dispositivi di localizzazione e possono interferire con i ricevitori GPS su un raggio piuttosto vasto. Vi è capitato di perdere il segnale GPS senza un motivo evidente? Potreste essere stati vittima di questo tipo di interferenza senza che ne foste consapevoli.
Esiste anche il pericolo della contraffazione, o spoofing, tramite la trasmissione deliberata di un segnale che finge di provenire da un satellite GPS ma è in realtà progettato per far sì che il ricevitore dia la posizione sbagliata. È una tecnologia collaudata che ha già causato problemi a navi vicino alle coste della Corea del Nord e della Russia. Sia il jamming, sia lo spoofing potrebbero essere utilizzati come potenti armi belliche o di terrorismo.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V.

Se la tartaruga non è soddisfatta

Le tartarughe sono animali grandi e forti; le tartarughe verdi, per esempio, sono lunghe circa un metro e possono pesare anche più di 200 chili. Quando emergono dal mare, cosa che di solito fanno di notte, si issano sulla spiaggia con le pinne anteriori, fino al punto in cui inizia la vegetazione.
Una volta che hanno trovato un sito adatto per costruire il loro nido, iniziano scavando una depressione poco profonda nota come “fossa corporea”. Quindi, con destrezza sorprendente, costruiscono una “camera delle uova” grossolanamente cilindrica (Paolo Luschi la descrive come “un bel pezzo di architettura”), usando le pinne posteriori una alla volta per rimuovere la sabbia. Molto spesso, se la tartaruga non è soddisfatta del risultato, si arrende e torna in mare oppure ricomincia da capo – il che è molto frustrante per lo scienziato che osserva in attesa.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V. Nella foto (Ana Luque, Research Gate) una camera delle uova di tartaruga.

I problemi acrobatici del maschio

Le tartarughe marine in amore sono spaventosamente industriose… Per mantenersi nella posizione dell’accoppiamento sopra il guscio della femmina, liscio, curvo, bagnato e agitato dalle onde, il maschio impiega un marchingegno a tre punte, costituito dalla sua lunga coda spessa e ricurva, dotata di una punta di corno, e dai pesanti artigli uncinati che si trovano su ciascuna pinna anteriore. Le tartarughe marine respirano aria, naturalmente… quindi entrambi i sessi cercano, com’è ovvio, di rimanere in superficie mentre sono impegnati in questo burrascoso accoppiamento. Ciò si aggiunge ai problemi acrobatici del maschio e va ad aumentare il suo intemperante raschiare e percuotere il guscio della compagna… Nel frattempo gli altri maschi si radunano e si battono tutti insieme per la femmina in una vasta e schiumosa mischia, di cui dalla riva non si vede nulla tranne il fatto che sembra essere piuttosto eccitante.

Archie Carr, citato da David Barrie in Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) due tartarughe marine durante l’accoppiamento.

C’era un detto tra i piloti

L’isola di Ascensione è talmente piccola e remota che a volte anche i navigatori umani hanno avuto difficoltà a trovarla. Durante la Seconda guerra mondiale, gli aerei che dovevano volare in missione dagli Stati Uniti alla Birmania, sorvolando il Brasile e l’Africa, usavano l’isola di Ascensione come scalo per il rifornimento di carburante. Se non riuscivano a localizzare l’isola, erano costretti ad ammarare nell’Atlantico meridionale. C’era un detto tra i piloti: “Manchi l’Ascensione e tua moglie si becca una pensione”.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V. Nella foto (Military History Now) la base aerea Wideawake sull’isola di Ascensione durante la Seconda guerra mondiale.

Mandano in tilt il sonar del pipistrello

Le falene sono una parte importante della dieta dei pipistrelli e alcune di esse hanno sviluppato le proprie contromisure. Eseguono manovre evasive quando captano lo speciale segnale usato da un pipistrello mentre si avvicina alla propria preda, o addirittura mandano in tilt il sonar del pipistrello stesso, emettendo un segnale proprio. I pipistrelli devono quindi essere estremamente lesti per catturarle.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V.

Dagli strattoni che sentiva sulla corda

La scoperta che i pipistrelli possono orientarsi con precisione volando nella più completa oscurità avvenne nel 1793 a opera di un ingegnoso sacerdote italiano, Lazzaro Spallanzani (1729-99). Spallanzani aveva notato più volte che i pipistrelli che entravano nella sua stanza di notte riuscivano a volare nonostante la luce fioca di una singola candela. Decise così di mettere alla prova la loro capacità di volare di notte catturandone uno e legando una corda attorno a una delle sue zampe. Spenta la candela, Spallanzani liberò l’animale e dagli strattoni che sentiva sulla corda capì che stava di nuovo volando per la stanza, del tutto indifferente, in apparenza, alla completa assenza di luce. In ulteriori esperimenti (che certamente non avrebbero soddisfatto i moderni standard etici) accecò i pipistrelli e scoprì che non solo potevano cacciare con successo, ma anche trovare la strada per tornare al campanile dove li aveva catturati.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V.

Solo escrementi di canguro

Gli stercorari africani (noti anche come scarabei) furono introdotti in Australia per affrontare un problema causato dalla mucca, che era stata oggetto di una precedente importazione di animali. Gli stercorari nativi erano abituati a gestire solo escrementi di canguro e non sapevano cosa fare dei cumuli di letame di vacca che stavano causando gravi danni all’agricoltura. Per lo scarabeo africano appena arrivato, l’Australia doveva essere un paradiso: vasti accumuli di sterco e nessuna competizione. Hanno iniziato rapidamente ed efficacemente a seppellire tutto il letame che i loro cugini locali avevano ignorato, ripristinando così la produttività dei pascoli australiani, senza apparentemente causare problemi ad altri animali.

David Barrie, Supernavigators, The Experiment (2019), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) uno scarabeo alle prese con una pallina di sterco.