Questa primavera, in un articolo pubblicato su Nature, tre giovani archeologi neri hanno chiesto, tra le altre cose, di fermare lo studio non etico di tutti i resti umani ritrovati negli Stati Uniti fino a quando non potranno essere identificati quelli di persone di origine africana, e finché non saranno stati individuati e consultati i loro discendenti. Un altro gruppo di archeologi neri ha sostenuto che, al contrario, sospendere le ricerche amplierebbe ulteriormente il divario tra ciò che gli scienziati sanno sugli individui di origine africana e su quelli di origine europea, con conseguenze peggiori per la salute pubblica degli afroamericani, una popolazione già negativamente colpita da una storia di abusi medici e dall’essere stata scarsamente rappresentata in tutto, dagli studi clinici al progetto genoma umano. Per l’ortodossia antirazzista tutto dev’essere o completamente antirazzista o completamente razzista: nessun’altra posizione sembra possibile.
Jill Lepore, When Black History Is Unearthed, Who Gets to Speak for the Dead?, The New Yorker (4/10/21), traduzione L.V.