Riportare gli uccelli che disegnava alla vita animata

Disse che fin dall’inizio aveva in mente un obiettivo particolare. Voleva fare dell’illustrazione degli uccelli un’arte: riportare gli uccelli che disegnava alla vita animata “per completare una collezione che fosse non solo preziosa per la classe degli scienziati, ma anche piacevole per ogni persona”. Gli ornitologi del tempo riproducevano esemplari imbalsamati di profilo, accurati nei minimi dettagli, ma irrealistici e inanimati. All’inizio del diciannovesimo secolo non era ancora stato descritto quasi nessun uccello americano. “La prima raccolta di disegni che feci, di questo tipo, era di esemplari europei, procurati da mio padre o da me… Erano tutti riprodotti rigorosamente alla maniera ornitologica, ossia in profili sostanzialmente rigidi e insignificanti”. In America, a Mill Grove, iniziò a sperimentare.

Richard Rhodes, John James Audubon, Vintage (2006), traduzione L.V.

Così mi sono legato alle pietre che non ingannano

L’abisso archeologico è certamente buio ma anche perfettamente stabile, sicuro sotto i nostri piedi, perché i morti mai deludono o tradiscono dato che molto già sai di loro – come un profeta all’incontrario – e devi solamente completare dizione, scena, mobilio e costume; insomma i morti sono già dati, devi solo cercarli e se ne hai bisogno rimangono fedeli: non possono abbandonarti o farti del male. Così mi sono legato alle pietre che non ingannano.

Andrea Carandini, L’ultimo della classe, Rizzoli (2021)