Se si fosse travestito da giovane tenia

Giona sarebbe davvero potuto sopravvivere tre giorni nelle viscere di una balena? Nella mascella inferiore i capodogli hanno da 40 a 50 denti, che generalmente non raggiungono però l’apice della mascella superiore. Ingoiano altre grandi prede intere, come squali e pesci, quindi è del tutto possibile che Giona ce l’avrebbe fatta a raggiungere l’intestino. Piuttosto, la sfida maggiore per la sua sopravvivenza sarebbe stata l’attraversamento delle quattro camere dello stomaco della balena, con scarso ossigeno ed essendo immerso negli enzimi digestivi. I cestodi riescono nell’impresa entrando nella balena come minuscole larve che non crescono finché non fuoriescono dallo stomaco. Le larve producono proteine che inibiscono gli enzimi digestivi e bloccano la risposta immunitaria locale dell’ospite, oppure si rinchiudono in piccole bolle simili a cisti. Altri cestodi mimano il rivestimento mucoso dell’intestino della balena, in modo che l’ospite riconosca la larva della tenia come un pezzettino in più di se stesso, anziché come un intruso. Tutto sommato, Giona se la sarebbe meglio cavata se si fosse travestito da giovane tenia.

Scott Lyell Gardner, Judy Diamond, and Gabor R. Rácz, Parasites: The Inside Story, Princeton University Press (2022), traduzione L.V. Nella foto (Wikipedia) una scultura di Giona nella balena usata nelle processioni del venerdì santo in Baviera.

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