Dal tentativo di definire l’indefinibile

Anche il concetto stesso di specie è in radicale trasformazione, con più di venti definizioni in circolazione e in competizione tra loro. Quella più conosciuta tra i non addetti ai lavori considera una specie come una popolazione di individui che si riproducono solo tra loro. (Un ovvio problema di questa definizione è che molte forme di vita si riproducono asessualmente). Scegliere una definizione non riguarda soltanto ciò che andrà nel dizionario alla voce “specie”; quale definizione è utilizzata determina il modo in cui si suddivide la natura, e creature che potrebbero essere considerate una specie in base a un determinato criterio potrebbero non meritare la stessa etichetta secondo un altro. Tutta questa confusione deriva, come aveva scritto Darwin, “dal tentativo di definire l’indefinibile”. Eppure i realisti più determinati continuano a promulgare sempre più definizioni, nella convinzione che una di esse si adatterà perfettamente a qualche caratteristica intrinseca e stabile della natura. Darwin aveva detto che l’idea era “risibile”, un aggettivo che coglie l’impossibilità ma non la gravità di imporre arbitrariamente categorie agli esseri viventi.

Kathryn Schulz, How Carl Linnaeus Set Out to Label All of Life, The New Yorker (21/8/2023), traduzione L.V. Nella foto un ritratto di Charles Darwin da giovane.

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