L’altro inghiottì una mosca

«Che razza di faccende succedono!», proseguì il giudice.
Non aveva ancora fatto in tempo a dire queste parole che la porta scricchiolò e la metà anteriore di Ivan Nikiforovič si introdusse nell’aula, mentre la restante rimaneva ancora nel vestibolo. La comparsa di Ivan Nikiforovič, e per di più in tribunale, sembrò talmente fuori dall’ordinario che il giudice lanciò un grido; il segretario interruppe la propria lettura. Uno dei cancellieri, con una specie di mezza marsina di panno grezzo, si mise la penna tra le labbra; l’altro inghiottì una mosca. Persino l’invalido che espletava le mansioni di messo e di custode, il quale fino a quel momento se n’era stato in piedi accanto alla porta grattandosi dentro alla sudicia camicia con le spalline, persino questo invalido spalancò la bocca e pestò il piede a qualcuno.

Nikolaj Vasil’evič Gogol’, Storia di come Ivan Ivanovič litigò con Ivan Nikiforovič, in Taras Bul’ba e gli altri racconti di Mirgorod, traduzione di Luigi Vittorio Nadai, Garzanti (1992)

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