Ci sono altri benefici, altri doni che il chimico porge allo scrittore. L’abitudine a penetrare la materia, a volerne sapere la composizione e la struttura, a prevederne le proprietà ed il comportamento, conduce ad un insight, ad un abito mentale di concretezza e di concisione, al desiderio costante di non fermarsi alla superficie delle cose. La chimica è l’arte di separare, pesare e distinguere: sono tre esercizi utili anche a chi si accinge a descrivere fatti o a dare corpo alla propria fantasia.
Primo Levi, Ex chimico, L’altrui mestiere, Einaudi (1985), letto al Museo della Chimica, Settimo Torinese (12/11/22). Nella foto (primolevi.it, Famiglia Levi) Primo Levi nel Laboratorio di analisi quantitativa dell’Istituto di Chimica, Università di Torino, Febbraio 1940.