Con sgomento dei cospiratori

Nello stesso periodo Caterina fu vittima di un piano ancora più sinistro. Forse perché fino ad allora non era rimasta incinta, o più probabilmente perché la sua intelligenza e la sua astuzia venivano considerate una minaccia per chi intendeva controllare il successore di Elisabetta, fu compiuto un tentativo di farla ammalare di vaiolo, un’infezione spesso fatale, specialmente per le donne più giovani. Caterina non aveva mai contratto il vaiolo e perciò era molto vulnerabile. Una sera fu invitata a casa del generale Apraksin e fu intrattenuta in una stanza dove la bambina del generale era morta da poco proprio a causa di quella malattia. Per tutta la serata fu fatta entrare e uscire da quel locale altamente infetto, nella speranza che contraesse la terribile affezione. Con sgomento dei cospiratori, tuttavia, Caterina non si ammalò; ma quando venne a sapere cosa era accaduto alla figlia del generale e quale pericolo avesse corso lei stessa, si rese conto che non avrebbe mai potuto sentirsi completamente al sicuro da nessuna parte.

Carolly Erickson, La grande Caterina, Mondadori (1995)

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