Se un tipo bizzarro non fosse apparso in famiglia

nabokov_butterflyÈ istruttivo pensare che non ci sia una sola persona in questa stanza, o in nessun’altra stanza al mondo, che, in qualche punto ben scelto nello spazio e nel tempo storico, non possa essere condannata a morte, là e allora, qui e ora, da una maggioranza animata dal buon senso comune e da una rabbia moralizzatrice. Il colore della religione, delle cravatte, degli occhi, dei pensieri, delle buone maniere, dei discorsi di ciascuno non possono non incontrare, da qualche parte nel tempo o nello spazio, un’obiezione fatale da parte di una folla che odia quella particolare tonalità. E più brillante e insolito è l’essere umano, più vicino è il rogo. Straniero, stranger, fa sempre rima con pericolo, danger. Il mite profeta, l’incantatore nella sua caverna, l’artista indignato, il piccolo studioso non conformista, condividono tutti lo stesso sacro pericolo. Stando così le cose, benediciamoli, benediciamo i tipi bizzarri; perché nella naturale evoluzione delle cose, la scimmia non sarebbe forse mai diventata un essere umano se un tipo bizzarro non fosse apparso in famiglia.

Vladimir Nabokov, Lectures on Literature, Houghton Mifflin Harcourt (2002), traduzione L.V. Grazie a Maria Popova, Brain Pickings (2/12/18). Nella foto Vladimir Nabokov.

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