Ero seduto su una cassa o qualcosa di simile, e mia madre era anche lei nella stanza, e c’erano altre due persone che bevevano il tè, sedute con noi allo stesso tavolo – un mio collega d’ufficio e sua moglie, due facce che Sebastian non aveva mai visto e che erano state messe lì dall’impresario del sogno – un po’ a caso, tanto per riempire la scena.
Vladimir Nabokov, La vera vita di Sebastian Knight, traduzione di Germana Cantoni De Rossi, Adelphi (1992)